22 Giu La Forza della Risata
È una forma di comunicazione contagiosa a cui è difficile sottrarsi che regola le nostre relazioni familiari e sociali.
Ridiamo fin da piccoli perché imitiamo gli adulti intorno a noi e vogliamo essere accettati da loro, un atteggiamento ancestrale che crea legami forti tra i componenti famigliari. Poi crescendo le cose cambiano. Impariamo che è uno stato d’animo particolare utilizzato dagli adulti per esprimere gioia e allegria e allora ridiamo assieme a loro quando siamo contenti e sereni. È un comportamento sociale appreso come quello del linguaggio. La risata quando è irrefrenabile è una delle espressioni più “animalesche” degli esseri umani. Diventiamo rossi e arriviamo a versare lacrime fino al punto che il confine con il pianto diventa sempre più sottile e impalpabile. Dopo un certo numero di risate, siamo completamente esausti. Questo perché la risata intensa è caratterizzata da molte espirazioni di aria che producono suoni caratteristici e poche inspirazioni di ossigeno. Spesso si conclude con un ansimi e boccheggiamenti come dopo una lunga corsa o una intensa seduta di attività fisica. La risata è altamente contagiosa anche solamente sentendone il suono e quando arriva è come una potente frustata antistress nella nostra vita quotidiana.
Non solo gli esseri umani ridono. Lo fanno i cani, gli scimpanzè, gli orangutan e perfino i topi con vocalizzazioni ultrasoniche al contrario delle nostre che sono molto rumorose e perfettamente udibili anche da una vasta platea. Negli esseri umani l’origine della risata risale molto addietro nel tempo quando si sono formate le prime grandi tribù che hanno dovuto sviluppare alcuni meccanismi per gestire al meglio i legami fra i loro componenti. Sono aumentati i sistemi di comunicazione interpersonale vocali e visivi e il tempo dedicato all’interazione sociale. La capacità di gestire le relazioni sociali fra molti individui è diventata cruciale ai fini della stabilità di quelle antiche comunità. Il linguaggio, la costruzione di una cultura condivisa e la capacità di ridere dentro ai gruppi familiari e nella società sono state le innovazioni che hanno rinsaldato i gruppi sociali e familiari, sono diventate una forma di identità sociale. Lo sanno bene gli attori comici che utilizzano la distorsione paradossale e/o iperbolica dei più diffusi modelli di comportamento sociale e familiare per dare il via al meccanismo della risata del pubblico in sala.
Clown, risate e sorrisi in ospedale pediatrico: un rapporto speciale. Provvedono ad una forma particolare di cura della persona usando la musica, il racconto fiabesco oppure l’improvvisazione teatrale per creare attorno ai piccoli malati stati emotivi positivi. La loro presenza, discreta, in tutte le procedure mediche standard e durante la preparazione all’anestesia si è dimostrata importante per gestire positivamente gli stati d’ansia dei piccoli pazienti. “Il miglioramento dell’umore anche con l’uso di clown durante le cure cliniche ottiene in genere buoni risultati con i pazienti in età pediatrica probabilmente perché le motivazioni per la risata e il sorriso sono più semplici e immediate in questa fascia di età mentre sono più complesse negli adulti che sono più influenzati dal loro background culturali ed educativi” commenta Caroline Kramer della University of Toronto in Canada “In ogni caso i dati dell’analisi salivare di 1612 piccoli pazienti ospedalizzati hanno riscontrato una generale diminuzione del cortisolo dopo una visita di clown nei loro reparti. È il segnale della importanza della presenza di questi personaggi non in linea con le tradizioni ospedaliere”.
Il cortisolo è l’ormone con il quale si misura il livello di stress individuale. Dopo essere stati opportunamente stimolati con brevi filmati comici nei partecipanti ad uno studio clinico sul rapporto fra stress e risata è stata misurata una significativa riduzione dei livelli di questo ormone nel loro corpo della durata di alcune ore dopo l’evento stesso. Un contributo positivo alla creazione di un diffuso senso di benessere mentale e fisico nei soggetti interessati.
Sono dei risultati in linea con quelli di uno studio clinico realizzato da Sandra Manninen della University of Turku in Finlandia che ha indagato sulle basi fisiologiche di questo stato di benessere tipico delle sedute in cui si stimolano in vari modi le risate dei partecipanti. “I risultati del nostro studio dimostrano per la prima volta che la risata innesca il rilascio di sostanze oppioidi endogene in alcune zone del cervello umano associate con i processi della ricompensa, della elaborazione gustativa del cibo e alla attivazione neurale del senso del piacere. La risata è quindi strettamente associata dal punto di vista cerebrale al benessere mentale e fisico degli individui e produce sensazioni tipiche della assunzione di sostanze oppioidi esogene come può essere la cocaina”.