Pianure e Città Costiere che Affondano

Pianure e Città Costiere che Affondano

Il 20% della popolazione mondiale si deve confrontare con un lento e inesorabile abbassamento del livello del suolo.


Il fenomeno interessa in il 17% dei comuni italiani localizzati in gran parte nella Pianura Padana e in alcune zone costiere. È stato definito subsidenza. In gran parte è dovuto al naturale assestamento verticale del terreno che in genere è di pochi millimetri all’anno. Ma in alcune aree del pianeta è un fenomeno che negli ultimi decenni ha assunto dimensioni quantitative potenzialmente distruttive sull’ambiente ed è l’effetto di lungo periodo dell’intervento umano. La causa principale va ricercata nell’esaurimento delle falde acquifere per l’eccessivo consumo di acqua per usi civili e industriali, un processo graduale che si verifica con un timing di mesi o anni e ha effetti sul livello del terreno e interessa vaste superfici di territorio con tutte le connesse attività civili e industriali.

La subsidenza riduce in modo permanente la capacità di immagazzinare l’acqua nelle falde acquifere, compromette la stabilità dei terreni, danneggia edifici civili e industriali. Se è localizzata in prossimità di fiumi, laghi o il mare aumenta il rischio alluvioni. Facile prevedere per il prossimo futuro che la crescita della popolazione mondiale, la riduzione delle precipitazioni e i continui e incontrollati prelievi di acqua dalle falde che il fenomeno della subsidenza dei terreni potrà accelerare così come i danni correlati.

Durante gli ultimi cento anni la subsidenza prodotta dal prelievo di acqua dalle falde acquifere ha coinvolto oltre duecento località variamente distribuite in 34 paesi del mondo. In Italia oltre al territorio che comprende la città di Venezia sono interessate altre undici aree localizzate fra Nord e Sud. “Sono stime globali che vanno perfezionate, ma forniscono un quadro attendibile del fenomeno” commenta Gerardo Herrera Garcia del Geological Survey of Spain di Madrid co-autore di uno studio sul tema. Sopra tutti è all’ordine del giorno il caso drammatico dell’Indonesia dove l’attuale capitale Jakarta è in via di spostamento nell’isola del Borneo tale è il livello di subsidenza del territorio su cui è stata edificata la storica città.

Le analisi condotte dallo spazio con satelliti specializzati come Grace hanno rivelato che i fenomeni di subsidenza hanno interessato preferibilmente le aree costiere e le pianure formate da estesi bacini alluvionali caratterizzate da zone di intensa antropizzazione e dallo sviluppo dell’agricoltura e degli allevamenti intensivi come le High Plains in Usa o gran parte della Valle Padana in Italia. Due aree caratterizzate ad un intenso sfruttamento idrico per usi civili e industriali nelle quali le falde acquifere sotterranee sono compromesse da un permanente squilibrio fra ricarica con le acque atmosferiche e consumi fenomeno aggravato dalla diminuzione annuale delle piogge. Nelle aree costiere l’effetto combinato dell’aumento del livello del mare e della subsidenza del terreno sta mettendo a rischio la vita di milioni di persone. In alcune grandi città come Tokyo il cui territorio nel ventesimo secolo è sceso di quattro metri, il fenomeno è stato messo in sicurezza attraverso una accurata gestione delle falde acquifere.

“I risultati della nostra ricerca indicano che alla subsidenza è interessata un’area stimata in più di dodici milioni di chilometri quadrati della superficie totale delle terre emerse” commenta Herrera Garcia “1596 delle più grandi città costiere sono o saranno interessate al fenomeno della subsidenza del terreno con un aumento del rischio di eventi alluvionali. In particolare la città del Cairo e in tutto l’Egitto la situazione è di estremo pericolo sia per la popolazione costiera che per quella insediata sulle sponde del Nilo”. In generale c’è un rapporto diretto fra sviluppo e subsidenza dei terreni per cui l’Africa con l’esclusione dell’Egitto e di alcune particolari zone costiere non manifesta segni di particolari subsidenze così come interi territori del Sud America.

Nonostante la rilevanza del fenomeno della subsidenza dei terreni e il suo impatto economico e umano sulle popolazioni dei territori interessati è un tema che non riceve visibilità dai media nazionali e internazionali. Così come l’inquinamento da plastica e i cambiamenti climatici è un fenomeno che intercetta rilevanti interessi economici connessi in gran parte con un modello intensivo di agricoltura e degli allevamenti animali entrambi grandi divoratori di acqua. Con l’aggravante in questo caso che secondo una cultura ormai consolidata l’uso dell’acqua è ormai ritenuto essere un diritto come quello dell’aria che non ammette limitazioni alcune poiché entrambe sono erroneamente considerate risorse illimitate.

Ma per il futuro la disponibilità di acqua si presenta a tinte fosche e si prevedono nei prossimi anni conflitti anche armati fra paesi proprio per l’accesso alle risorse idriche. Un fenomeno che interessa in particolare le grandi città del pianeta un dato significativo poiché sono indicate da tutti i ricercatori come il futuro dello sviluppo sociale ed economico delle nazioni. “Le gestione sostenibile della risorsa acqua nelle grandi città è il tema del giorno. Nel nuovo secolo ottanta grandi aree urbane hanno sperimentato la mancanza di acqua anche per lunghi periodi” commenta Elisa Savelli del Department of Earth Sciences della Uppsala University in Svezia “Sono crisi che si prevede diventeranno sempre più frequenti in un prossimo futuro con circa un miliardo di persone coinvolte un evento prodotto dalla diminuzione delle precipitazioni e un parallelo insostenibile aumento dei consumi”.

Un punto di vista non circoscritto secondo alcune interpretazioni rassicuranti soltanto ai modelli produttivi e di consumo del passato, ma interessa il futuro dietro l’angolo. La digitalizzazione del pianeta e l’ultima nata l’Intelligenza Artificiale sono stati largamente indicati come il segno di un nuovo modello di sviluppo…Purtroppo per alcuni aspetti cruciali guardano molto al passato. L’Intelligenza Artificiale ha bisogno non solo di enormi quantità di energia elettrica ma anche di acqua per il raffreddamento delle relative strutture di calcolo. “Per il 2027 è stato stimato che la domanda globale di questa preziosa risorsa naturale sarà di circa di cinquemila miliardi di metri cubi pari alla metà del consumo annuale del Regno Unito” commenta Shaolei Ren della University of California di Riverside distretto di Los Angeles.